Message Icon
Indirizzo E-mail
infodeakos@gmail.com
Phone Icon
Numero di Telefono
+39 0187 575150
SIBO e antibiotici

SIBO e antibiotici

Questo articolo permette di approfondire il tema dei meccanismi di insorgenza della SIBO e della sua conseguente gestione.

Cos’è la SIBO?
La SIBO corrisponde a una pullulazione batterica in un sito ectopico (anomalo) rispetto al sito fisiologico. In caso di SIBO si assiste quindi a una ‘risalita’ del microbiota dal colon all’intestino tenue. Tale spostamento è accompagnato da un’alterazione della composizione del microbiota – disbiosi – in favore di colonie batteriche diverse da un soggetto all’altro (da cui la distinzione tra SIBO a metano o SIBO a idrogeno).

Come insorge la disbiosi
L’assunzione ripetuta o prolungata di terapie antimicrobiche (antibiotiche o antimicotiche) è una delle principali cause di disbiosi del microbiota intestinale dal momento che, aldilà dell’azione terapeutica contro l’infezione che si vuole trattare, esse comportano effetti collaterali (talvolta importanti) sulla composizione del microbiota.
Più precisamente l’antibiotico uccide i batteri ad esso sensibili, mentre l’antimicotico agisce sulle colonie di lieviti. L’ecosistema intestinale viene quindi stravolto dalla drastica riduzione di diverse colonie di microrganismi e dalla proliferazione di altri ceppi opportunisti (che approfittano della mancanza di agenti antagonisti): ecco che si installa la disbiosi.

È quindi utile notare che quando le terapie antibiotiche e antimicotiche sono ‘pesanti’ o croniche causano una disbiosi, favorendo la risalita del microbiota (SIBO).
È cruciale quindi comprendere che la SIBO è sempre una problematica multifattoriale; perché insorga devono coesistere fattori di rischio:

  • Rischio di disbiosi (causata anche da antibiotici e antimicotici)
  • Rischio di risalita del microbiota

Tra i fattori di rischio più frequenti ci sono:

  • Consumo di terapie PPI
  • Ipotiroidismo
  • Sedentarietà
  • Alcune terapie pesanti o croniche (come chemioterapia o antidepressivi)

Gestione della SIBO
Un paziente affetto da SIBO si trova quindi di fronte a una tale situazione:

  • Pullulazione batterica nell’intestino tenue
  • Un quadro clinico non trascurabile composto da sintomi (come malnutrizione, carenze, disturbi del transito e dolori) che necessitano di una gestione rapida ed efficace, ma che tuttavia costituiscono solo la ‘punta dell’iceberg’
  • L’esistenza di fattori di rischio soggiacenti che hanno portato all’insorgenza e alla cronicizzazione della risalita e della pullulazione batterica, anch’essi non trascurabili.

Su quest’ultimo punto è bene:

  • identificare i fattori predisponenti (preesistenti) e fattori precipitanti della SIBO
  • individuare e gestire i fattori di mantenimento (che ostacolano la risoluzione della problematica in corso)

In caso di SIBO l’approccio dovrà quindi essere gestito su diversi livelli:

  • Eradicare le colonie batteriche in eccesso nell’intestino tenue (spesso il parere medico vira sulla scelta di terapie antibiotiche per ‘ripulire’ il sito ectopico dal microbiota in eccesso)
  • Gestire i sintomi attraverso misure palliative che diano sollievo al paziente per poter avanzare serenamente nel percorso. A questo proposito si ricorda l’importanza primaria dell’alimentazione, in particolare della dieta povera in FODMAP, e dell’integrazione orale con principi attivi per normalizzare il transito e ridurre i sintomi
  • Eliminare i fattori di rischio precedentemente identificati per prevenire ed evitare le ricadute

In pratica le azioni da mettere in atto saranno le seguenti:

  • Ridurre o smettere l’assunzione di terapie antibiotiche o antimicotiche
  • Ridurre o smettere le terapie PPI
  • Normalizzare la funzionalità tiroidea
  • Aumentare l’attività fisica
  • Sostenere e rinforzare il sistema immunitario

Insistiamo sulla necessità di una gestione della problematica su tutti i livelli sopracitati per ottenere non solo un sollievo rapido e significativo, ma anche la regressione della SIBO senza il rischio di ricadute o recidive future.

Se desiderate un consiglio e uno schema posologico personalizzato, scriveteci a: consulenze@deakos.com.

Lascia un commento