Il presente articolo affronta il tema della ‘minzione’, ponendo l’accento su che cosa significa ‘minzione fisiologica e completa‘, e su come far sì che questo bisogno avvenga in maniera più naturale possibile.
Quando si è vittima del circolo vizioso delle cistiti recidivanti, con i conseguenti problemi a livello urologico e genitale, spesso si tende a dimenticare qualche concetto basilare che potrebbe sembrare scontato, ma è di primaria importanza: la cistite è una malattia della vescica, la vescica è l’organo ‘serbatoio’ che gestisce l’accumulo e l’eliminazione delle urine (continenza urinaria) e l’eliminazione delle urine si fa facendo pipì (minzione).
Nell’adulto un numero di minzioni ‘normali’ va dalle 4 alle 10 al giorno. Anche se è vero che ogni essere umano fa pipì dal primo giorno di nascita e più volte al giorno, saper fare pipì non è così scontato e comporta qualche accortezza e attenzione affinché la minzione sia fisiologica e completa.
Per fare un esempio concreto, quando si è molto impegnati può capitare di fare pipì ‘a metà’, senza sedersi sulla tavoletta (ad esempio nei bagni pubblici) e in pochi secondi. Questo tipo di esperienze, se protratte nel tempo, rischiano di scatenare forti dolori e crisi di cistite sempre più frequenti.
Perché imparare a fare pipì?
In poche parole, per evitare il rischio di cistiti. Una minzione fisiologica e completa serve a evitare di ‘spingere’ e a evitare la stasi urinaria in vescica.
- Evitare di ‘spingere’
Una minzione non fisiologica avviene quando si è costretti (o si pensa di esserlo) a ‘spingere’ per svuotare completamente la vescica. In altre parole invece di rilassare la muscolatura, si tende a contrarla, mettendo quindi in atto un comportamento opposto.
In una situazione di salute, fare pipì corrisponde al rilassamento involontario degli sfinteri (muscoli circolari, come l’ano, che servono a chiudere vescica e uretra per evitare le perdite urinarie), azione che succede grazie all’ordine volontario del cervello di rilassare la contrazione che tiene questi muscoli chiusi.
Conseguentemente spingere significa forzare l’uscita dell’urina aumentando la pressione sugli sfinteri, i quali sul lungo periodo si affaticano; significa anche contrarre dei muscoli che non dovrebbero assolutamente essere sollecitati nel momento della minzione.
Un’altra pratica deleteria per la muscolatura pelvica è ‘bloccare’ il flusso urinario, arrestando il getto di urina durante la minzione per ‘tonificare’ il perineo. Questa azione è molto pericolosa e assolutamente da evitare perché rischia di indurre una contrattura muscolare e un riflesso spasmodico durante la minzione, la quale invece dovrebbe essere fisiologica grazie a uno stato di rilassamento.
- Evitare la stasi urinaria in vescica
Lo scopo di fare pipì è rispondere a uno stimolo naturale che ci spinge a svuotare completamente la vescica. Perché?
Perché l’urina è, prima di tutto, un insieme di scarti che il nostro corpo prova a eliminare, ed è anche un eccellente ambiente di proliferazione per i batteri che, prima o poi, entreranno inevitabilmente nella parete vescicale (il nostro organismo è in continuo contatto con dei batteri che le difese immunitarie e le barriere di difesa meccaniche e biologiche respingono quotidianamente). Tenere il residuo minzionale in vescica equivale quindi a tenere urine acide, piene di tossine, radicali liberi e scarti metabolici in vescica, i quali avranno un effetto ‘erosivo’ sulla parete vescicale e causeranno un’irritazione (che diventerà presto un’infiammazione) della stessa, dando ai batteri l’occasione di formare un biofilm.
Per usare una metafora, nessuno si immaginerebbe di svuotare la spazzatura a metà. Con la minzione funziona allo stesso modo: bisogna eliminare tutto.
Qui di seguito si elencano le 5 regole d’oro per una minzione fisiologica e completa.
1) Prendersi il tempo necessario
Non sempre è semplice, ma è assolutamente necessario. Bisognerebbe darsi il tempo di sedersi sulla tavoletta, respirare e rilassare i muscoli pelvici.
2) La posizione
Per favorire il rilassamento degli sfinteri ed evitare di spingere, la posizione ideale sarebbe con le ginocchia al petto o piegate con i piedi piatti (l’equivalente di uno squat o di sedersi con un panchetto sotto i piedi).
Per poter fare pipì correttamente bisogna potersi sedere sulla tavoletta, fatta eccezione per tutte i luoghi pubblici come stazioni, WC pubblici e quelli dei centri commerciali. Potrebbe quindi essere saggio munirsi di salviette disinfettanti e fazzoletti, o meglio ancora di copri-wc.
3) Rilassare
Rilassarsi, respirare e provare a de-contratturare la muscolatura del perineo per lasciare che gli sfinteri e l’uretra si aprano completamente.
Se anche solo l’idea di distendere questa zona del corpo crea disagio, si consiglia di praticare gli esercizi di rilassamento descritti in questo video e soprattutto di non tonificare il pavimento pelvico.
4) Aspettare fino all’ultima goccia
Questa pratica va di pari passo con la regola numero 1. È indispensabile non alzarsi subito dopo la fine del getto principale, ma attendere qualche secondo in più, rilassandosi. In questo modo quasi ‘automaticamente’ le ultime gocce di urina usciranno.
5) Asciugarsi senza sfregare
Asciugare il meato urinario (passaggio della carta igienica sulla vulva) può portare a irritazioni, bruciori e una sensazione di ‘calore’. Quindi è bene utilizzare carta igienica delicata, senza profumo, né coloranti e soprattutto non sfregare. Il metodo più adatto per asciugarsi dopo la minzione è quello di tamponare o ‘accarezzare’ l’area.
NB: infine è bene lavarsi sempre le mani con acqua e sapone dopo ogni minzione.