Cistite recidivante: cause, trattamento e prevenzione
La cistite recidivante acuta è una condizione molto comune nelle donne (una su due ne è affetta) e un motivo frequente di consultazione d’emergenza. Nel presente articolo ne esaminiamo la fisiopatologia, i fattori di rischio e il trattamento, oltre alle applicazioni preventive di D-Mannosio, un’alternativa naturale per il trattamento delle infezioni ricorrenti del tratto urinario.
Che cos’è la cistite recidivante?
La cistite è un’infiammazione della vescica che, nella maggior parte dei casi, è causata dalla presenza di microrganismi patogeni nelle vie urinarie. Si definisce cistite ricorrente quando si verificano 4 o più episodi acuti nell’arco di 12 mesi1.
In questi casi è consigliabile tenere in conto il quadro clinico per identificare con precisione le cause che hanno portato alla ricorrenza di tali episodi.
La risoluzione completa e definitiva delle cistiti recidivanti non può essere ottenuta con la sola gestione dell’episodio acuto, ma deve necessariamente intervenire sui fattori predisponenti e precipitanti degli attacchi, al fine di prevenire la persistenza, la migrazione e la proliferazione dei germi uropatogeni. Con questa strategia sarà possibile aumentare il tempo tra un episodio acuto e l’altro, ridurre il consumo di antibiotici, ripristinare l’eubiosi intestinale e vaginale e le difese immunitarie fisiologiche per ottenere una risoluzione completa.
Possibili cause e metodi di prevenzione
Oltre alla prevenzione generica (sufficiente idratazione quotidiana, alimentazione adeguata, corretta igiene intima), è possibile adottare un approccio preventivo individuale, a seconda dei fattori che predispongono e scatenano gli episodi di cistite.
Recenti ricerche hanno identificato la capacità dei germi uropatogeni di produrre un biofilm batterico2. Questa caratteristica organica spiegherebbe il fenomeno della recidiva, cioè la tendenza a sviluppare frequenti episodi acuti in un breve periodo di tempo. Quando la cistite è ricorrente, il biofilm è presente in oltre l’80% dei casi3 ed è il principale fattore che predispone alla cronicizzazione del problema.
Al contrario i fattori precipitanti degli episodi acuti sono molto eterogenei nei soggetti con cistite ricorrente. Ad esempio la prevenzione della cistite post-coitale non sarà gestita allo stesso modo di quella della cistite legata alla menopausa.
D-Mannosio: ottimo alleato per la prevenzione
Il D-Mannosio è uno zucchero semplice scarsamente assorbito dall’organismo, ha un impatto molto basso sui livelli di zucchero nel sangue e può essere assunto da tutti in qualsiasi momento della vita. Presenta molti vantaggi, come il fatto di poter essere assunto durante la gravidanza e l’allattamento o da diabetici e celiaci. Inoltre può essere assunto per un lungo periodo di tempo (ad esempio nei pazienti con catetere urinario) senza rischi di sovradosaggio, dipendenza o interazione con trattamenti o integratori.
Il D-Mannosio si è dimostrato efficace nella fase di prevenzione, nella fase acuta e di mantenimento contro E. coli, Proteus, Klebsiella, Streptococco, Shigella.
In combinazione con l’N-acetilcisteina (NAC) e la Lattoferrina, il D-Mannosio permette un approccio naturale contro il biofilm. Infatti la NAC è una sostanza con effetto mucolitico in grado di disgregare i biofilm patogeni, il D-Mannosio intercetta i batteri liberi (inibendo la loro capacità adesiva e permettendone l’eliminazione naturale attraverso il flusso urinario), mentre la Lattoferrina inibisce la crescita dei lieviti2.
A differenza dell’antibiotico, il D-Mannosio non uccide i batteri ma li elimina naturalmente attraverso il flusso urinario. Questo comporta numerosi vantaggi:
- non produce tossine infiammatorie che danneggiano la parete della vescica
- non comporta la formazione di radicali liberi (prodotti organici di scarto dei batteri distrutti dall’antibiotico) che causano danni ossidativi e possono legare i minerali nell’urina, portando alla formazione di calcoli; tossine e radicali liberi sono spesso responsabili del prolungamento dei sintomi anche dopo la risoluzione dell’episodio acuto e aumentano il rischio di dolore cronico
Poiché il D-Mannosio non è percepito dai batteri come un ‘nemico’, non esiste il rischio che sviluppino resistenza e la sua efficacia rimarrà invariata nel tempo, anche dopo lunghi periodi di utilizzo.
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Bibliografia
1Oral D-mannose in recurrent urinary tract infections in women: A pilot study. D Porru, A Parmigiani, C Tinelli, D Barletta, D Choussos, C Di Franco, V Bobbi, S Bassi, O Miller, B Gardella, RE Nappi, A Spinillo and B Rovereto, Journal of Clinical Urology ,201X, Vol XX(X) 1–6 © British Association of Urological Surgeons 2013
2MINERVA GINECOL 2014;66:497-512 A. Graziottin, P. P. Zanello, G. D’Errico. Cistiti e vaginiti recidivanti: ruolo dei biofilm e delle persister cells. Dalla fisiopatologia a nuove strategie terapeutiche
3Science. 1999 Mar 19;283(5409):1837, 1839. Forging a link between biofilms and disease. Potera C