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Cistite e parassitosi intestinale

Cistite e parassitosi intestinale

Parassitosi da Ossiuri
La parassitosi intestinale è un problema che viene spesso considerato come un disturbo benigno, prevalentemente pediatrico, e quindi spesso escluso di default negli adulti.
I vermi intestinali più comuni sono le Tenie (comunemente noti come ‘verme solitario’), ma anche gli Ossiuri sono diffusi.
Questi piccoli vermi bianchi e rotondi (Enterobius vermicularis), grandi pochi millimetri, si trovano nel terreno e negli spazi verdi. Spesso colonizzano i bambini piccoli che, giocando all’aperto, entrano in contatto con le uova (che rimangono sotto le unghie o sulle mani) e le mettono in bocca. In questo modo i vermi hanno l’accesso al tratto digestivo, dove si insediano. Più precisamente, dopo l’ingestione le uova si schiudono nello stomaco grazie all’effetto dei succhi gestrici. La larva si sviluppa poi in un verme adulto e migra nell’intestino.
È bene notare che i sintomi associati a questo tipo di parassitosi sono relativamente discreti, poiché nei bambini piccoli consistono in problemi digestivi (diarrea episodica e inspiegabile), dolore addominale, irritabilità e prurito anale. Per questo motivo la colonizzazione del tratto digestivo da parte degli Ossuri può passare inosservata per lunghi periodi.
Un’altra caratteristica di questa infezione è che è altamente contagiosa. Infatti non è raro che l’intera famiglia ne venga colpita.
La parassitosi legata agli Ossuri raramente presenta complicazioni gravi, ma è fondamentale prendersene cura perché non si risolve spontaneamente nemmeno in condizioni immunitarie perfette.

Legame con la cistite
In caso di parassitosi la presenza di vermi nell’intestino (tenue e colon) altera l’equilibrio del microbiota. L’invasione di un ambiente equilibrato da parte di agenti patogeni porta alla disbiosi intestinale e, di conseguenza, all’infiammazione della parete degli enterociti.
Queste due alterazioni della funzionalità intestinale, insieme ai disturbi del transito e al prurito anale, costituiscono una serie di fattori di rischio per la cistite sia batterica che abatterica per diversi motivi:

  • Non lo ripeteremo mai abbastanza: il microbiota intestinale è responsabile dell’80% della competenza immunitaria di un individuo. La disbiosi intestinale dovuta a parassitosi porta quindi inevitabilmente a una riduzione dell’immunità fisiologica che può, ad esempio, in presenza di biofilm vescicali, essere la causa di un episodio acuto di cistite batterica.
  • La disbiosi intestinale spesso favorisce anche la proliferazione di ceppi batterici più aggressivi e, in particolare, di batteri uropatogeni. Questa proliferazione batterica può avere un impatto significativo in termini di aumento delle infezioni del tratto urinario.
  • L’infiammazione della mucosa intestinale è sia un fattore di rischio di infezione (migrazione batterica verso la vescica a causa della formazione di fenomeni di porosità intestinale), che di infiammazione (processi infiammatori, inizialmente intestinali, che progressivamente portano a un’infiammazione pelvica che finisce per riflettersi a livello urologico).
  • I disturbi del transito favoriscono inoltre un importante passaggio di batteri potenzialmente uropatogeni verso il perineo, con un maggior rischio di contaminazione delle vie urinarie per risalita (ciò è particolarmente vero in caso di episodi di diarrea).
  • Il prurito anale è anche una causa di risalita di batteri dall’ano al meato urinario.
  • In alcuni casi la sintomatologia della parassitosi (come i crampi addominali) può essere il punto di partenza di una disfunzione muscolare del pavimento pelvico che si ripercuote sulla vescica e sulla sua funzionalità (come minzione e capacità vescicale).
  • Se la parassitosi è prolungata nel tempo o ripetuta, la parete degli enterociti può esserne danneggiata, causando una sindrome di iperpermeabilità intestinale che permette il passaggio di ‘tossine’ nella mucosa stessa o addirittura nella circolazione sanguigna. Tale eccessiva porosità è la causa di risposte infiammatorie di tipo allergico: produzione di anticorpi e di mediatori infiammatori (in particolare l’istamina) che possono successivamente portare a patologie autoimmuni, infiammatorie o neuroaptiche extra-intestinali (citiamo qui casi di cistite interstiziale/sindrome della vescica dolorosa).

Per tutti i suddetti motivi, quando la cistite (batterica o abatterica) è cronica e senza spiegazione, la ricerca di una parassitosi può essere una buona idea per escludere una possibile causa spesso trascurata.

Cosa fare in caso di parassitosi intestinale?
In questo caso la questione del trattamento della parassitosi non si pone neanche. Questa infezione deve chiaramente essere gestita tempestivamente e in modo efficace.
Allo stesso modo sarà sicuramente utile procedere con le seguenti misure:

  • se necessario aiutare il transito a regolarizzarrsi con Ausilium Tisana
  • ricolonizzazione e sostenere il microbiota digestivo per ripristinare l’equilibrio con Deaflor e Lenicand
  • intervenire per calmare i processi infiammatori e allergici con Benefici Q e Pealen
  • se la cistite è batterica, è auspicabile anche un’azione contro i biofilm patogeni (che tendono a formarsi soprattutto quando l’infezione delle vie urinarie avviene per migrazione batterica) con Ausilium NACAusilium 20PLUS
  • se la cistite è abatterica, sarà necessario sostenere la riepitelizzazione dell’urotelio vescicale con Cistiquer e Dimannart

          Vi ringraziamo per la lettura di questo articolo e ricordiamo l’importanza di differenziare ogni situazione: ogni caso è unico.
          Se desiderate ricevere un consiglio e uno schema posologico personalizzato, potete scrivere una mail a consulenze@deakos.com.

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