La cistite post-coitale è una delle tipologie di cistite batterica più comuni; tuttavia resta una problematica tabù per la quale è difficile trovare informazioni e consigli che vadano al di là di idratazione e igiene.
Questo articolo propone una panoramica dell’approccio ideale da adottare in questa situazione.
In caso di cistite post-coitale è essenziale agire su tutti i fronti per rompere il circolo vizioso di nuova infezione – recidiva – ricaduta.
Ecco 3 possibili strategie di prevenzione.
Microlesioni causate dagli sfregamenti
Tutti i rapporti sessuali – anche i più delicati – comportano sfregamenti che possono causare microlesioni della mucosa vaginale. Questa piccolissime lacerazioni costituiscono un ‘rifugio’ nel quale i batteri patogeni possono ‘annidarsi’. In questo modo, la mucosa vaginale diventa un ‘serbatoio microbico’, fonte di infezioni urinarie recidive per risalita o per migrazione.
Quindi, al momento dei rapporti è indispensabile usare una crema vaginale:
- lubrificante, per limitare gli sfregamenti (senza limitare il piacere)
- con D-Mannosio, per neutralizzare i germi uropatogeni immediatamente, ancora prima che raggiungano l’uretra e la vescica, e per creare un film protettivo sulla mucosa, impedendo che i batteri si ‘annidino’
- con antinfiammatorio naturale, per sostenere il trofismo e aiutare la mucosa a cicatrizzarsi rapidamente
È ideale applicare questa crema prima e dopo ogni rapporto.
Rapporti non protetti
I rapporti non protetti possono essere causa di contaminazione tra i due partner; lo scambio può avvenire nei due sensi:
- se i batteri sono presenti nell’uretra del partner, le secrezioni prostatiche veicolano i batteri in vagina
- se i batteri sono presenti in vagina, possono risalire l’uretra del partner, causando così un’infezione maschile (uretrite o prostatite), molto spesso asintomatica
In entrambi i casi, il partner funge da ‘serbatoio batterico’ fonte di infezione post-coitale, perché, al momento dell’eiaculazione, lo sperma veicola i batteri.
Nel quadro di una strategia di prevenzione, l’uomo potrà quindi:
- fare urinocoltura + tampone uretrale + spermiocoltura, per rilevare un’eventuale presenza batterica nelle vie urinarie e prostatiche
- assumere D-Mannosio (1g/dì) come prevenzione di un eventuale scambio batterico o per eliminare un’eventuale presenza batterica
Biofilm patogeno
Quando la cistite diventa cronica, è molto probabile che la causa sia un biofilm patogeno, come avviene in più dell’80% dei casi. Il biofilm è una strategia messa in atto dai batteri, che creano uno ‘scudo’ per isolarsi e proteggersi dagli attacchi esterni (leucociti, antibiotici e lo stesso D-Mannosio). In questo modo, i batteri uropatogeni persistono nel biofilm che di tanto in tanto si apre per liberare nuove colonie batteriche, causando una nuova infezione.
Ad oggi è stato dimostrato che il biofilm può formarsi nella vescica, nell’uretra, ma anche nella vagina, costituendo quindi un ‘serbatoio batterico’ locale. Questa struttura è minuscola, invisibile quindi agli esami di routine.
È quindi fondamentale lottare contro il biofilm attraverso l’assunzione di:
- N-AcetilCisteina (NAC), amminoacido in grado di disgregare la matrice polisaccaridica (pellicola esterna) del biofilm
- D-Mannosio, zucchero in grado di legarsi agli agenti patogeni liberati al momento della dissoluzione del biofilm, per ridurne il potenziale patogeno ed evitare la comparsa di una crisi acuta
Se nonostante tutte le misure di igiene e i consigli sopra indicati, la cistite si dovesse ripresentare dopo un rapporto, è comunque possibile evitare la terapia antibiotica con:
- l’assunzione sublinguale di una dose di D-Mannosio (D-MannOro) dopo i rapporti, per garantire la presenza di D-Mannosio in vescica nei 30 minuti dopo il rapporto e permettere di intercettare i batteri patogeni prima che possano aderire alla parete
- l’assunzione di D-Mannosio (1g, da 2 a 3 volte al dì) -> per garantire una presenza costante del principio attivo nelle vie urinarie per prevenire e impedirne l’adesione, e favorire il distacco dei patogeni eventualmente presenti
- l’applicazione di una crema vaginal o di un gel a base di D-Mannosio prima e dopo i rapporti
A questo proposito, può essere utile aggiungere altre misure a seconda della situazione:
- sostegno della flora fisiologica vaginale -> probiotici con assunzione orale e applicazione locale
- ricolonizzazione della mucosa vaginale grazie a lavande vaginali a base di D-Mannosio e NAC
- sostegno del microbiota intestinale con probiotici e prebiotici