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Infezione urinaria da Staphylococcous (epidermidis e saprophyticus): c’è motivo di preoccuparsi?

Infezione urinaria da Staphylococcous (epidermidis e saprophyticus): c’è motivo di preoccuparsi?

Staphylococcus epidermidis e Staphylococcus saprophyticus sono batteri commensali, ma in caso di episodio acuto di cistite un’unicocoltura può rilevarne la presenza in vescica. Ecco qualche osservazione da tenere a mente in questo caso.

1. Questi batteri sono micro-organismi commensali di pelle e mucose
La loro presenza nel nostro organismo è quindi non solo normale ma soprattutto fisiologica e necessaria, dal momento che contribuiscono a formare una flora ‘buona’ che ci protegge e assicura una barriera immunitaria contro gli agenti patogeni dell’ambiente esterno.
La loro presenza costante è associata a colonizzazioni quotidiane delle vie urinarie che, in condizioni di equilibrio, non causano alcun disturbo e non evolvono in un’infezione. Queste colonizzazioni batteriche della vescica ricordano quelle da Streptococcus faecalis descritte in un altro articolo. Il nostro organismo è perfettamente in grado di gestire queste ‘invasioni’ vescicali e regolare questa presenza batterica nelle vie urinarie, impedendone la proliferazione patogena.

NB: l’insieme di questo equilibrio appartiene a quello che viene definito ‘microbiota vescicale’.

2. Quando questi batteri diventano più aggressivi
È bene quindi tenere conto:

  • della competenza immunitaria del soggetto – perché il corpo non riesce più a vivere in simbiosi con questi ospiti fisiologici?
  • di una possibile igiene intima eccessiva – in questi ultimi anni, l’uso eccessivo di gel igienizzante usato al posto di lavarsi le mani gioca sicuramente un ruolo; ma anche un’igiene intima troppo aggressiva o una flora di Döderlein troppo povera

3. Se l’urinocoltura identifica questo batterio nelle urine, è bene fare attenzione alla quantità
Se questa presenza batterica è inferiore alla soglia significativa (104 UFC/ml), non parliamo di infezione, ma di colonizzazione e quindi:

4. Se la presenza di S. epidermidis o saprophyticus non è significativa, utilizzare un antibiotico* è contro-produttivo perché

  • rende la flora – e quindi il sistema immunitario – ancora più fragile
  • rischia di aggravare il disequilibrio preesistente, causa dell’infiammazione stessa
  • alimenta le possibili future resistenze dei batteri uro-patogeni
  • promuove e alimenta l’infiammazione (principale causa del disturbo)

In caso di presenza di S. epidermidis o saprophyticus in vescica in concentrazioni che fanno pensare più a una colonizzazione che a un’infezione, sarebbe meglio optare per una strategia mirata per calmare l’infiammazione e ripristinare flora e difese immunitarie.
Speriamo che queste informazioni vi siano d’aiuto per interpretare i risultati delle analisi che evidenziano la presenza di uno di questi batteri.

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