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D-Mannosio: stop all'asta!

D-Mannosio: stop all’asta!

Il D-Mannosio è ormai riconosciuto a livello internazionale come un’alternativa valida alle tradizionali terapie farmacologiche per affrontare la cistite in modo naturale. Sebbene in passato tale principio attivo non fosse affatto conosciuto, oggi si assiste a una vera e propria conquista degli scaffali di farmacie e parafarmacie (anche online) di integratori alimentari a base di D-Mannosio. Tale evoluzione da un lato dimostra un’aumentata sensibilità nei confronti della fitoterapia e un crescente bisogno di un’alternativa naturale all’antibiotico; dall’altro questa vasta scelta mette a rischio la qualità del prodotto per 3 ragioni:

  1. Abbinamento del D-Mannosio con principi attivi non idonei o dannosi contro la cistite
  2. Qualità del D-Mannosio contenuto nel prodotto
  3. Quantità di D-Mannosio contenuto nella singola dose

Entriamo nel merito di ognuno di questi rischi.

  1. Abbinamento del D-Mannosio con principi attivi non idonei o dannosi contro la cistite

Affinché un prodotto sia efficace contro la cistite è necessario che contenga tutti gli elementi per gestire ogni aspetto in caso di episodio acuto: carica batterica, infiammazione, dolori persistenti e ambiente vescicale acido.
per contrastare l’insieme di queste componenti un buon integratore dovrebbe contenere:

  • D-Mannosio, principio attivo cardine per eliminare i batteri in maniera del tutto naturale. Questa molecola eviterà che si inneschi un meccanismo di farmacoresistenza (fenomeno legato all’assunzione di antibiotici) alla base delle cistiti recidivanti:
  • un principio antinfiammatorio e lenitivo per le vie urinarie, come la Morinda citrifolia
  • un principio attivo alcalinizzante delle urine, per rendere l’ambiente vescicale basico e quindi sfavorevole alla crescita batterica; per evitare che l’urina troppo acida alimenti il dolore e l’infiammazione, sottoponendo le mucose a un’ulteriore erosione e sensibilizzazione.

Sin dai primi studi è stato evidenziato che il D-Mannosio agisce meglio in ambiente alcalino. Eventuali ingredienti acidificanti ostacoleranno l’efficacia del D-Mannosio, oltre a creare l’ambiente ideale alla riproduzione dei patogeni e moltiplicare l’infiammazione e i dolori.

Quali rischi si corrono se si sbaglia integratore?
Se l’integratore non contiene principi attivi capaci di apportare le azioni descritte o, ancor peggio, ne contiene uno (o più) che sfavoriscono tali azioni, la sua assunzione sarà non solo poco efficace (se non completamente inefficace), ma potenzialmente anche dannosa.
Il rischio è dunque quello di vanificare tanti preziosi sforzi comuni per liberarsi della cistite definitivamente.
L’esempio più lampante è rappresentato da prodotti che abbinano D-Mannosio e cranberry. Come già affrontato in questo articolo, il cranberry, seppur sia un ingrediente naturale e quindi in linea con un approccio fitoterapico alternativo alla profilassi antibiotica, ha un potente effetto acidificante. In buona fede (ma erroneamente) la somministrazione di cranberry avrebbe l’obiettivo di rendere l’ambiente vescicale sfavorevole ai batteri. In realtà, data la sua azione acidificante, non solo favorirà i batteri acidofili (che resistono bene in ambienti acidi), ma avrà un’azione irritante sulla mucosa vescicale, già indebolita dall’infezione in corso.

  1. Qualità del D-Mannosio contenuto nel prodotto

Come già discusso in un altro articolo, il D-Mannosio di migliore qualità viene estratto dalla corteccia di betulla. Questo perché il metodo di estrazione è naturale e si fa attraverso la fermentazione batterica. Chiaramente tale qualità influisce sul costo del prodotto finale. Il D-Mannosio viene estratto anche da altre fonti, come il mais, sebbene risulti di qualità inferiore. Tale fonte è sicuramente più economica, e quindi forse anche più attraente sotto il profilo economico. Tuttavia il basso costo (e la bassa qualità) del D-Mannosio estratto da mais si spiega con il metodo di estrazione, che utilizza solventi chimici, i quali potrebbero risultare irritati per le mucose. Appare quindi chiaro come qualità e risparmio non possono coesistere.

  1. Quantità di D-Mannosio contenuto in una dose

Diversi studi scientifici dimostrano che la quantità massima di D-Mannosio per assunzione che arriva in vescica è 1g. Ciò significa che, se la dose per assunzione è superiore a 1g (1,5g o 2g), 1g raggiungerà la vescica entro 1h, mentre i grammi restanti verranno smaltiti attraverso l’apparato digerente. Essendo il D-Mannosio uno zucchero poco assimilabile dall’organismo, ha un’azione igroscopica, causa cioè gonfiore, gas, mal di stomaco, diarrea. È assolutamente essenziale che tale dosaggio sia rispettato poiché questo meccanismo potrebbe costituire un ulteriore fattore predisponente della cistite.
La dose ideale di D-Mannosio per assunzione è quindi 1g, non di più.
Tuttavia non esiste un limite massimo di assunzioni giornaliere: in caso di episodio acuto di cistite, se si rispetta la dose di 1g per assunzione, non esiste il rischio di assumere troppo D-Mannosio.
L’importante è che il D-Mannosio venga assunto dopo aver urinato, 1h prima del pasto o 2h dopo e che 1h dopo l’assunzione si attenda 1h prima di urinare, per permettere al D-Mannosio di legarsi ai batteri. Allo scadere dell’ora è bene urinare, anche in assenza dello stimolo, per eliminare i batteri quanto prima.
Quindi stop all’asta: i prodotti che vantano la presenza di 1,5g o 2g di D-Mannosio purtroppo non sono appropriati e spesso e volentieri sono più costosi (o contengono D-Mannosio di qualità inferiore) in ragione di tale sovraddosaggio, col rischio di dar luogo a fastidiosi effetti collaterali.

Per concludere, vista la vasta scelta di integratori alimentari e dispositivi medici contenenti D-Mannosio, si invita alla massima prudenza e attenzione nella scelta dell’integratore giusto secondo i seguenti criteri:

  • ingredienti
  • qualità del D-Mannosio
  • quantità del D-Mannosio

Nel listino Deakos esistono molti prodotti a base di D-Mannosio, ognuno con caratteristiche studiate appositamente per contrastare le varie cause e le differenti manifestazioni di questa problematica. Per scoprire quali sono i prodotti adatti al vostro caso e ricevere un consiglio personalizzato scriveteci a consulenze@deakos.com.

2 Comments

  • Giulia
    18 Gennaio 2024

    e io che pensavo di fare bene a prendere 2g di d-mannosio…! Grazie per le spiegazioni chiare! avrei un’altra domanda…non capisco perché sono riuscita a ridurre la frequenza delle cistiti (da 1 al mese a 3 / 4 l’anno) senza riuscire a fermarle completamente?? sto attenta a tutto…bidet prima dei rapporti, pipì dopo, il mio partner si lava le mani prima di farlo, d-mannosio il giorno dopo…eppure…ogni 2 / 3 mesi mi viene la cistite… faccio urinocoltura ogni volta e ogni volta viene fuori e.coli. che cos’altro posso fare? dove sbaglio?
    grazie!!!

    Reply
    • aiutocistite
      18 Gennaio 2024

      Cara Giulia, grazie per questo commento!

      Innanzitutto, bravissima per il percorso che sta seguendo! Fare un’urinocoltura a ogni episodio acuto è la strategia migliore per capire se si tratta veramente di un’infezione. E nel suo caso abbiamo quindi la certezza che si tratta di cistite batterica causata da E. coli.

      Come ha capito, l’assunzione di 2g di D-Mannosio per dose effettivamente non è necessaria: la metà verrà eliminata direttamente. Sarebbe più saggio prendere 4g al giorno, ma ben distribuiti nell’arco della giornata (quindi 4 volte). In questo modo si assicura una presenza costante di D-Mannosio in vescica.
      Leggendo il suo messaggio, capisco che le sue cistiti sono recidivanti e post-coitali. Le misure di prevenzione che adotta e mette in pratica a ogni rapporto sono già di grande aiuto a contenere la frequenza delle cistiti.
      Tuttavia, se non è ancora riuscita a eradicare la cistite, questo è il segno che sarebbe auspicabile adottare ulteriori misure, occupandosi più specificamente dei fattori di rischio che la interessano:
      – eventuale presenza di un biofilm patogeno
      – misure preventive per la cistite post-coitale

      Per quanto riguarda il primo punto, il biofilm patogeno può apparire fin dalla prima infezione urinaria. Si tratta di una struttura polisaccaridica, una strategia messa in pratica dai batteri al fine di non essere raggiunti dalle difese immunitarie, dagli antibiotici, ma neanche dal D-Mannosio. È necessario quindi agire contro il biofilm associando D-Mannosio e N-acetilcisteina (NAC), un principio attivo mucolitico.
      A tal proposito mi permetto di rinviarla alla seguente lettura: https://www.aiutocistite.it/cistiti-e-infezioni-urinarie-recidive-il-biofilm-come-spiegazione/.

      Per quanto riguarda le misure specifiche da mettere in pratica in caso di cistite post-coitale, oltre alle misure che già adotta (da mantenere), ecco qualche consiglio:
      – Igiene intima con un detergente intimo dolce e lenitivo della mucosa, come Ausilium Mousse
      – Applicazione di una crema o gel lubrificante a base di D-Mannosio prima (e se necessario dopo) ogni rapporto, come ad esempio Ausilium Crema o Ausilium Gel
      – Assunzione di D-MannOro dopo ogni rapporto e nelle 72h successive. Ogni bustina contiene 1g di D-Mannosio pur da assumere per via sublinguale (questo assicurerà l’arrivo del principio attivo in vescica in un tempo molto breve)
      A questo proposito la invito a leggere i seguenti articoli: https://www.aiutocistite.it/breve-guida-per-prevenire-la-cistite-post-coitale/ e https://www.aiutocistite.it/meccanismi-della-cistite-post-coitale/

      Se desidera ricevere un consiglio e/o uno schema posologico più personalizzato, può scrivere una mail a consulenze@deakos.com.
      A presto <3

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