Ormai è cosa nota: gli antibiotici non sono d’aiuto né in caso di cistiti post-coitali, né in caso di cistiti ormono-dipendenti. Vediamo perché.
Gli antibiotici hanno la spiacevole tendenza a decimare i batteri, quelli cattivi e… quelli buoni
Quindi al loro passaggio ripetuto la flora fisiologica diminuisce sempre di più, fino a diventare insufficiente per proteggere efficacemente contro gli attacchi batterici. Morale della favola: alcune migrazioni batteriche (dall’intestino o dalla vagina verso la vescica) sono dovute agli antibiotici stessi.
Gli antibiotici hanno un effetto battericida sui batteri patogeni presenti in vescica in caso di infezione urinaria
Teoricamente, questo è proprio ciò che ci si aspetterebbe. Tuttavia, l’effetto secondario di uccidere i batteri patogeni è quello di rilasciare in vescica anche tutte le sostanze contenute all’interno dei batteri stessi, alcune delle quali sono vere e proprie tossine che si incollano alla mucosa vescicale e aderiscono per lunghi periodi, aumentando l’infiammazione (quindi il dolore) e contribuendo a indebolire la parete stessa. Quindi, quando la cistite è ormono-dipendente ed è necessario aggredire la mucosa vescicale il meno possibile per evitare l’infiammazione e non ‘eroderla’, la ‘pioggia di tossine’ non è indicata.
Ecco una breve spiegazione di cosa succede nella sfera uro-genitale quando si è nel circolo vizioso della cistite: cistite -> antibiotico -> infiammazione/sensibilità…