Presentiamo questa rara forma di cistite grazie a una testimonianza.
Erano 5 mesi che sentivo un forte dolore nel basso ventre, bruciori che mi impedivano di dormire. La prima volta sono stata all’ospedale e mi hanno fatto analisi delle urine e urinocoltura, dandomi un trattamento antibiotico per la cistite.
Tre giorni dopo i dolori sono tornati, insopportabili; quindi sono ritornata al pronto soccorso dove mi hanno fatto un sacco di esami: prelievo del sangue, altre analisi delle urine (avevo le emazie a altissime), altra urinocoltura, ecografia (vescica, reni, ecc), test per le malattie sessualmente trasmissibili … tutto negativo! Mi hanno fatto una flebo di morfina e mi hanno mandato a casa dicendo “dev’essere una cistite interstiziale, ci sono sempre più casi, prenda un appuntamento con l’urologo”.
Una settimana dopo non avevo più dolori e tutto sembrava a posto. Un mese e mezzo dopo, ho ricominciato a sentire dolori al basso ventre (come un peso). Ho rifatto le analisi delle urine che mostravano ancora emazie molto alte, ma niente leucociti. Per inciso, le emazie rappresentano la presenza di sangue nelle urine (nel mio caso, invisibile ad occhio nudo). Mi sono detta “sarà come l’ultima volta, passerà”.
Un altro mese e mezzo dopo ero di nuovo nella stessa situazione… dolori sotto forma di bruciori costanti. Il peggio arrivava appena dopo la pipì; sentivo l’uretra molto infiammata. Dopo diverse strategie naturali contro la cistite – senza successo – ho infine deciso di prendere appuntamento con l’urologo. Mi disse che non poteva aiutarmi, che bisognava fare delle analisi perché non è normale avere sangue nelle urine.
Mi ha prescritto:
- analisi delle urine + urinocoltura
- altro test per la clamidia
- citologia urinaria (bisogna fare pipì 3 giorni consecutivi in 3 contenitori diversi)
- risonanza magnetica delle vie urinarie
Le analisi delle urine mostrava le emazie diminuite (ma sempre al di sopra della soglia significativa) e senza leucociti. Ero negativa alla clamidia. Ma… finalmente la citologia urinaria mostrò cos’avevo: una cistite fungina, una micosi urinaria! Una cistite da Candida, insomma. È molto rara: generalmente compare dopo un’ospedalizzazione o l’introduzione di un catetere, ecc. Ma nel mio caso era causata ‘semplicemente’ da una forte assunzione di antibiotici (a causa di una vaginosi) che ha scatenato la micosi. Finalmente avevo la cura (ho semplicemente preso un antimicotico per via orale*)!
*Nota dell’equipe di pubblicazione: questo tipo di terapia fa seguito ad una prescrizione medica mirata e individuata a seguito dei risultati delle analisi delle urine specifiche. Esistono anche approcci naturali.
Ed ecco come si può resistere a lungo con i dolori, con tutti che ti dicono “è psicosomatico” oppure “è una cistite interstiziale”, mentre invece, quando una donna si conosce bene, sa quando c’è qualcosa che non va… I medici non conoscevano questa malattia, certamente rara, ma non sapevano neanche come curarla… Mi sono dovuta rimboccare le maniche, fare le mie ricerche e chiedere più di un parere medico per arrivare al dosaggio giusto per me.
Andate fino in fondo, non vi arrendete!
Insisto su questo esame che vi dirà tanto: la citologia urinaria. È un’analisi microscopica delle urine, fatta da uno specialista (generalmente si fa per diagnosticare il cancro alla vescica).
Coraggio!