Questa domanda nasce da una richiesta che abbiamo ricevuto dai membri del gruppo “Cistite: parliamone“.
Per rispondere iniziamo precisando che cosa si intente per “falsare i risultati dell’urinocoltura”: produrre un risultato che non rispecchia la realtà delle cose.
In questo senso la risposta è: no, Ausilium NAC non falsa i risultati dell’urinocoltura. Tuttavia, in caso di infezione ‘silente’ qualora fosse presente un biofilm patogeno, Ausilium NAC può liberare le colonie batteriche dal biofilm (matrice polisaccaridica), rivelando così una presenza batterica occulta. La coltura del campione di urine prelevato durante l’assunzione di Ausilium NAC sarà quindi positivo per la ricerca di batteri, senza necessariamente causare una sintomatologia dolorosa al soggetto.
La tecnica di somministrare Ausilium NAC al paziente per rilevare la presenza batterica occulta nelle urine – oltre che essere stata oggetto di uno studio clinico – viene utilizzata in Italia per palesare (o escludere definitivamente) infezioni vescicali e prostatiche occulte.
Il protocollo adottato durante lo studio clinico prevedeva l’assunzione di Ausilium NAC 3 volte al giorno, i 3 giorni precedenti urinocoltura, urinocoltura 1° mitto (cioè primo getto), tampone vaginale o spermocoltura. L’obiettivo era di poter rilevare escludere definitivamente l’ipotesi di un’infezione occulta, in particolare per i soggetti che seguivano un percorso diagnostico di esclusione in vista di una possibile Sindrome della vescica dolorosa o cistite interstiziale.
Se la analisi avessero rilevato una presenza batterica, sarebbe stato il segno della presenza di biofilm vescicali occulti.
Ricordiamo che il biofilm è una struttura organica, minuscola (non osservabile a occhio nudo), che racchiude e ripara i microrganismi patogeni (batteri e lieviti), offrendo loro uno scudo protettivo contro l’ambiente esterno. Nel caso dei batteri patogeni, i biofilm li isolano dall’ambiente vescicale, proteggendoli dagli attacchi del sistema immunitario dell’organismo e di eventuali terapie antibiotiche. In questo modo si creano dei veri e propri serbatoi infettivi, non rilevabili con l’urinocoltura, che permettono la persistenza dei batteri nelle vie urinarie malgrado i trattamenti allopatici o l’assunzione di D-Mannosio.
L’assunzione di Ausilium NAC permette dunque di rilevare uno o più agenti patogeni che persistono in vescica grazie al biofilm.
Si consiglia quindi di assumere Ausilium NAC ogni volta che bisogna effettuare un’urinocoltura (due volte al giorno, nei tre giorni precedenti).
Se l’urinocoltura risulterà positiva, allora avremo scongiurato un errore diagnostico che potrebbe ritardare il corretto approccio a un’infezione urinaria, e che porterebbe a un percorso diagnostico (quello che si innescherebbe per una cistite non batterica) lungo, doloroso, invasivo, e –non ultimo- decisamente costoso.
Se l’urinocoltura sarà positiva, il passo successivo sarà:
- Prolungare l’assunzione di Ausilium NAC per disgregare tutti i biofilm presenti ed eliminare tutti i serbatoi infettivi latenti intra-vescicali
- Associare l’assunzione di Ausilium 20 PLUS o Ausilium Forte da 1 a 2 volte al giorno per garantire l’apporto di D-Mannosio (oltre a quello di un principio attivo alcalinizzante e immunostimolante) e neutralizzare i batteri liberati nel momento della disgregazione del biofilm
- Abbinare queste misure con una prevenzione personalizzata contro i fattori di rischio di un’eventuale ricolonizzazione batterica della vescica (da definire secondo le cause individuali della cistite)
Sperando che queste informazioni vi siano state utili, cogliamo l’occasione di ricordarvi la possibilità di ricevere un consiglio personalizzato scrivendo a consulenze@deakos.com.