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Lubrificante e preservativo

Tra lubrificante e preservativo … rivivo!

In caso di cistite spesso ci si chiede se sia meglio usare un lubrificante, e nel caso quale. Con o senza siliconi? E quali sono i preservativi più adatti?
Queste domande sono assolutamente lecite e pertinenti, ma non è semplice rispondere: esiste una tale varietà di lubrificanti e preservativi da rendere la scelta difficile.
Innanzitutto, precisiamo che la cistite – anche quella post-coitale – non è una malattia sessualmente trasmissibile: compare dopo rapporti sia protetti che non protetti. Tuttavia, quando la cistite post-coitale compare sistematicamente (o quasi), l’uso del preservativo è indispensabile.
Il primo consiglio in assoluto quando si parla di cistite post-coitale è il seguente: mai effettuare una penetrazione vaginale dopo una penetrazione anale senza cambiare preservativo o senza un’igiene intima, anche minima (lo stesso vale per i sex toy). In caso contrario, sarebbe come offrire una ‘corsia preferenziale’ ai batteri per passare dall’intestino alla vescica.

A proposito dei lubrificanti
La cosa migliore è scegliere un prodotto compatibile con l’uso del preservativo. Questa è chiaramente una caratteristica indispensabile si se usa il preservativo; ma anche se non si usa. Se il lubrificante è compatibile con il profilattico, non si asciugherà facilmente, verrà assorbito lentamente dall’epidermide, offrendo una buona lubrificazione durante tutta la durata del rapporto. Questo permette di evitare la formazione di microlesioni sulla mucosa vaginale (responsabili dell’infiltrazione dei batteri che a loro volta causano la cistite post-coitale).
Quindi, evitare lubrificanti con siliconi o olii, prediligere quelli a base acquosa e che contengano:

  • D-Mannosio: questo zucchero naturale, se presente nel lubrificante, intercetterà direttamente i batteri e ne impedirà la ‘risalita’ nell’uretra e infine in vescica
  • sostanze cicatrizzanti e idratanti per lenire la secchezza vaginale o ‘riparare’ immediatamente la mucosa in caso di microlesioni

A proposito dei preservativi
Anche se sembra un paradosso, sarebbe meglio scegliere preservativi testurizzati (con rilievi e nervature). Un preservativo testurizzato e ben lubrificato limiterà gli sfregamenti sulla mucosa vaginale. Meno sfregamenti = meno microlesioni.
Inoltre, anche se più cari, sarebbe meglio sceglierli ipoallergenici. Anche in assenza di allergie, questo tipo di preservativo è meno ‘aggressivo’ e quindi meno irritante sulle mucose. Siccome in caso di cistite le mucose sono più fragili, è sempre meglio limitare al massimo le irritazioni durante i rapporti.
Sebbene nella maggior parte dei casi il preservativo sia lubrificato, si raccomanda fortemente di utilizzare anche il lubrificante durante i rapporti.
Esiste un legame causa-effetto con l’uso del preservativo? Aumenta la comparsa di cistiti o ne diminuisce il rischio?
Nella maggior parte dei casi, la cistite post-coitale regredisce o addirittura sparisce completamente se si usa il preservativo durante i rapporti. Capiamo perché.

Tutti i preservativi sono lubrificati
Nella stragrande maggioranza dei casi (se non in tutti), la cistite post-coitale implica scarsa lubrificazione durante il rapporto. Questo è un punto spesso trascurato da molti (per pudore o ignoranza).
La lubrificazione vaginale è un processo fisiologico quotidiano, sostenuto dalla produzione di estrogeni e da una flora di Döderlein abbondante e sana. Tale produzione è responsabile delle famose ‘perdite bianche’ che, in quantità contenute, sono generalmente segno di una buona salute vaginale. Il loro principale ruolo è quello di assicurare la ‘pulizia’ della parete vaginale e l’eliminazione verso l’esterno di scarti cellulari ed eventuali agenti indesiderati.
Durante i rapporti, con l’eccitazione sessuale una serie di processi fisiologici porta al rapido aumento di questa produzione, che ha come obiettivo la lubrificazione della mucosa per facilitare la penetrazione e gli sfregamenti da parte del pene del partner.
Tuttavia, non tutte le donne sono uguali in fatto di lubrificazione naturale durante il rapporto e spesso dopo una prima fase in apparenza ‘normale’, le donne soggette a cistiti post-coitali tendono ad avere una lubrificazione ridotta. La riduzione nella produzione di lubrificazione naturale è potenziata da certi contesti:

  • calo dei livelli di estrogeni (es: menopausa, pre-menopausa o pillola estro-progestinica inadatta)
  • flora di Döderlein alterata (es: disbiosi, candidosi, antibiotici)
  • rapporti prolungati
  • posizioni durante il rapporto

In caso in lubrificazione ridotta, gli sfregamenti implicati nella penetrazione del pene formeranno rapidamente molte microlesioni, che sono fattori predisponenti e precipitanti (a seconda del caso) degli episodi acuti di cistite post-coitale.
La presenza di lubrificante sul preservativo, anche in quantità modeste, ha spesso una funzione palliativa su questa carenza e serve a evitare l’episodio acuto dopo il rapporto.

L’uso del preservativo evita il contatto diretto della mucosa vaginale con gli organi genitali del partner
Può sembrare una banalità, ma questa affermazione consente di individuare uno dei co-fattori della cistite post-coitale, spesso sottovalutato: la contaminazione del partner con funghi o batteri uro-patogeni (es: Candidosi genitale).
In questo caso, l’assenza di contatto diretto con questi agenti patogeni evita di scatenare un nuovo episodio acuto che potrebbe accadere attraverso:

L’uso del preservativo protegge dal contatto con lo sperma del partner
Se il partner avesse una presenza batterica in vescica, uretra e/o prostata, l’eiaculazione può essere il vettore dei batteri uro-patogeni, che, in un secondo tempo, possono raggiungere la vescica per migrazione o risalita. In questo contesto, è ancora più evidente come l’uso del preservativo protegga dalla cistite post-coitale.
Inoltre, se l’uso del preservativo non aiuta, allora significa che lo schema infettivo è diverso. In questo caso, i batteri uro-patogeni responsabili della cistite post-coitale provengono:

1. dall’intestino – in questo caso, il rapporto comporta una migrazione batterica importante dei batteri commensali dall’intestino verso la vescica, dal momento che durante il rapporto questi due organi si avvicinano.
Le misure di prevenzione da adottare saranno quindi orientate piuttosto verso:

  • la risoluzione di un’eventuale disbiosi
  • il miglioramento/la regolarizzazione del transito intestinale

2. da un biofilm patogeno
A tal proposito, vi rinviamo alle seguenti letture: qui e qui.

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