Questo articolo presenta un breve excursus per rispondere a una domanda che potrebbe giustamente sorgere in caso di cistiti e micosi recidivanti: è possibile assumere D-Mannosio con una micosi in corso?
Il D-Mannosio è un monosaccaride, uno zucchero semplice utilizzato negli approcci naturali per gestire le infezioni urinarie, le quali spesso possono favorire anche la comparsa di micosi, infezione vaginale causata dalla proliferazione di lieviti patogeni.
Come conciliare quindi questo principio attivo naturale, efficace contro la cistite batterica, e un’eventuale micosi?
Funghi e lieviti amano lo zucchero
Questa affermazione, seppur largamente diffusa, non è del tutto esatta.
Nonostante in caso di micosi spesso si consigli di ridurre l’apporto di zuccheri semplici e di adottare una dieta che escluda il più possibile anche i carboidrati – purtroppo forse anche per abitudine – resta una linea guida che al momento non è stata scientificamente provata.
Di seguito si elenca una serie di informazioni a proposito della relazione tra Candida albicans e D-Mannosio con l’intenzione di fare luce sui risultati delle ricerche scientifiche:
- La Candida albicans (principale responsabile delle micosi) è un lievito commensale della flora vaginale e intestinale. La sua presenza in vagina e nell’intestino è quindi assolutamente fisiologica ed è errato tentare di ritrovare un equilibrio senza tale lievito.
- La Candida albicans ha un metabolismo gluco-dipendente, vive cioè grazie al glucosio (quindi non grazie agli zuccheri in generale). Tuttavia può comunque utilizzare altre fonti nutritive per il suo sviluppo, come i lipidi, che in questo caso, come dimostrato dalle ricerche scientifiche, agevolano questo lievito a creare un biofilm.
- La Candida albicans sembra essere in grado di trasformare altri modo e disaccaridi (fruttosio e saccarosio) in glucosio per nutrirsi.
- Il D-Mannosio non viene metabolizzato dal nostro corpo, non può essere cioè trasformato in glucosio, circolando intatto nel sangue nella sua forma iniziale.
- La Candida albicans è anche ghiotta di ferro, dato scientifico meno noto (per questo chi soffre di infezioni da Candida è spesso anche anemico).
- Se la Candida è localizzata in un organo che non è a diretto contatto con il bolo alimentare (quindi non nel tubo digestivo), essa tenderà a ricavare i nutrimenti quasi esclusivamente dal sangue e dal tessuto più profondo dell’organo in cui si trova.
- La Candida albicans è un opportunista aggressivo e approfitta della minima occasione per proliferare in modo esponenziale e colonizzare l’ecosistema dell’organismo (microbiota). Tale informazione è cruciale perché significa che l’eccessiva proliferazione di Candida albicans non avviene arbitrariamente, ma perché ne esiste l’occasione, rendendo questo lievito patogeno.
Dalle informazioni a proposito di Candida albicans e D-Mannosio soprariportate si possono trarre le seguenti conseguenze:
- La micosi vaginale non è condizionata dal consumo di zuccheri alimentari.
Il consumo di zuccheri semplici (fruttosio e saccarosio) e molto raffinati (amido) non può avere un’incidenza sulla comparsa di infezione vulvo-vaginale da Candida albicans. Questa compare perché trova le giuste condizioni per svilupparsi.
Perché quindi compare la Candida? In alcuni casi la causa potrebbe essere il consumo eccessivo di antibiotici. Questi infatti, tentando di uccidere i batteri patogeni, decimano anche i lattobacilli, naturali antagonisti della Candida, agevolandone la proliferazione incontrollata. - Gli alimenti ‘zuccherati’ fanno variare la glicemia di poco.
Se è vero che la Candida albicans vaginale ricava il glucosio dal sangue, è bene anche specificare che la glicemia di un soggetto sano (senza diabete) rimane costante nonostante l’apporto alimentare (il pancreas è l’organo dedicato a regolare questo equilibrio). Quindi la teoria secondo cui una dieta senza zuccheri serve per contrastare la Candida non è valida. Se la glicemia rimane costante nonostante la dieta, la Candida albicans avrà a disposizione sempre la stessa quantità di nutrimento.
Vale la pena ricordare qui uno studio di alcuni dietisti nutrizionisti di un college americano, i quali, avendo raccolto più di 30 studi sulla dieta anti-candida, concludono che non esiste un rapporto tra la riduzione del consumo di zuccheri e la regressione della proliferazione di Candida albicans. - Il D-Mannosio non può essere un nutrimento per la Candida albicans.
Infatti, non potendo essere trasformato in glucosio, non può neanche essere modificato per essere usato come nutrimento da questo lievito patogeno. - Il miglior metodo per combattere le micosi vaginali risiede in due punti:
– re-introdurre i Lattobacilli per ripopolare l’ambiente vaginale e contrastare la proliferazione di Candida
– privare la Candida del nutrimento sul quale si può effettivamente agire: il ferro.
Per fare ciò si può ricorrere a integratori o a creme a base di Lattoferrina, che, sequestrando il ferro libero e mettendolo a disposizione del nostro organismo, priva lieviti e miceti di questo nutrimento essenziale.
Infine, viste le informazioni scientifiche sopraindicate, si può concludere che non esiste un legame tra D-Mannosio e micosi. Al contrario il D-Mannosio crea un circolo virtuoso in caso di infezioni delle vie urinarie, poiché evitare di assumere antibiotici permette una ricolonizzazione vaginale da parte dei Lattobacilli, con conseguente regressione della Candida albicans e ripristino del fisiologico equilibrio della flora.
Possiamo quindi affermare che non solo è possibile assumere il D-Mannosio con una micosi in corso, ma che tale assunzione aiuta a ridurre sensibilmente i fattori di rischio della candidosi, oltre che della cistite.
2 Comments
Silvia
18 Gennaio 2024Grazie per questo articolo!! Risponde perfettamente alla mia domanda
Ho una candidosi cronica (sono seguita da una naturopata) e mi chiedevo se fosse compatibile con il D-Mannosio. Da 3 mesi non ho più cistiti grazie a Deakos e non vorrei smettere di prenderlo!
aiutocistite
18 Gennaio 2024Cara Silvia, grazie per questa domanda 🙂
In caso di disbiosi digestive e candidosi intestinali il D-Mannosio non è controindicato. Al contrario: è consigliato! Esiste uno studio molto interessante (in inglese), che spiega gli effetti del D-Mannosio sulle disbiosi. Riporto il testo traducendolo liberamente: “è stato provato che il D-Mannosio ha effetti positivi sul sistema immunitario (Newman 1994), […] sui disturbi intestinali (Ferket 2004), sulle infezioni dell’apparato urinario (Altarac and Papes 2014)”; “è stato provato che sia il D-Mannosio che i MOS hanno un effetto prebiotico (Sundu and others 2006; Korneeva and other 2011)”.
Per conoscenza, ecco il link all’articolo: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33401842/.
Pertanto le consiglio vivamente di non interrompere l’assunzione di D-Mannosio durante la fase di mantenimento, anche in caso di candidosi 😉